ETIOPIA - Addis Abeba

Traversata d'Africa, da Addis Abeba a Nairobi tra tradizioni e natura

  • Volo + Tour di gruppo
  • 18 giorni / 15 notti
  • Pensione completa

Un viaggio per gli appassionati delle grandi traversate d'Africa, con i suoi popoli antichi e paesaggi straordinari, visitando zone d'Etiopia e Kenya sconosciute alle tradizionali rotte turistiche.
Arrivare al lago Turkana da Nairobi via terra, di per se è un itinerario di viaggio interessante, arrivarci da Addis Abeba percorrendo tutto il grande sud etiopico e la valle dell'Omo con il suo caleidoscopio di etnie, vuol dire compiere una immemorabile traversata che comprende i caratteri delle spedizioni geo-etnografiche e naturistiche svolte dai migliori biologi ed antropologi del Mondo.
Si viaggerà per lo più in regioni isolate, al di fuori delle classiche rotte turistiche, il tour pertanto richiede buono spirito d'adattamento e tanta voglia di scoprire l'insolito.

Viaggio di gruppo in lingua italiana con partenza minimo 12 partecipanti

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Dettagli

PROGRAMMA DI VIAGGIO

1° Giorno: ITALIA - ETIOPIA 
Partenza da Roma Fiumicino con volo di linea notturno. 
L’arrivo ad Addis Abeba è previsto il giorno successivo.
Pasti e pernottamento a bordo.

2° Giorno: ADDIS ABEBA -  WOLISSO
Arrivo nella capitale etiope (2400 mslm) al mattino presto e partenza in direzione Ovest.
A tre ore circa da Addis Abeba la strada corre tra pascoli ed appezzamenti coltivati a ensete, un albero simile al banano, per arrivare in prossimità del monte Wenchi.
Pranzo al sacco.
Escursione a piedi lungo le pendici di un vulcano spento per raggiungere un punto di osservazione su un cratere delimitato da versanti ripidi e verdissimi che fanno da cornice ad un lago blu.
Proseguimento per un'ora circa sino a Wolisso (Giyon), che sorge a 1800 metri di altezza, arrivo e sistemazione in lodge per la cena ed il
pernottamento.

3° Giorno: WOLISSO - JIMMA – BONGA
Dopo colazione proseguimento per Jimma, capoluogo della regione Kaffa, patria del caffé della specie “arabica”.
Grazie ad un perfetto connubio tra un terreno naturalmente ricco e un clima ideale, qui il caffè cresce spontaneamente, nel cuore della foresta.
Pranzo al sacco.
Da Wolisso fino a Wolkite si attraversano le terre dei Guraghe, con le caratteristiche capanne a forma di alveare.
Arrivo e sistemazione in hotel a Bonga per la cena ed il pernottamento.

4/5° Giorno: JIMMA -  VALLE DEL KIBISH E TERRITORIO DEI SURMA
Dopo colazione proseguimento verso Sud attraversando foreste pluviali e piantagioni di caffé della regione di Kaffa scendendo poi verso la valle del Kibish, affluente dell’Omo, un piccolo fiume che segna il confine con il Sudan, area di insediamento dei Surma.
Allevatori di vacche e capre, i Surma sono rimasti chiusi, più ancora delle popolazioni vicine, in un secolare isolamento.
La necessità di sopravvivenza, legata soprattutto ai pascoli, ha fatto sì che queste piccole tribù rimanessero intimamente legate alla propria identità di gruppo e ciò ha impedito fusioni culturali con le vicine etnie.
Rimane comune ai diversi gruppi lo stile di vita, dettato da leggi di sopravvivenza, ma cambiano i tratti fisici, somatici, e le decorazioni estetiche, attraverso le quali si esprime l’appartenenza ad un preciso clan.
Alti e snelli, con i caratteri tipici dei popoli nilotici, i Surma assomigliano molto ai Nuba del vicino Sudan e sono divisi in tre principali clan: Suri, Chai e Tirma, con altri sottoclan più piccoli.
Con i Mursi, fanno parte di quell’ormai sparuto gruppo di etnie le cui donne portano ancora il piattello labiale, tondo presso i Mursi, tondo, triangolare o trapezoidale presso i Surma.
L’arte corporale riveste anche qui molta importanza: la decorazione è ottenuta spalmando sul viso un impasto di acqua e caolino sul quale vengono tracciati con le dita disegni secondo moduli decorativi che cambiano di volta in volta.
Il 5° giorno si prosegue per Kibish, dove si poserà il campo.
Le terre a ovest del fiume Omo riservano etnie rimaste ai margini dei tradizionali circuiti.
La giornata sarà interamente dedicata alla visita dei villaggi per cogliere stile di vita e piacevoli panoramiche.
Con un po' di fortuna, potremmo avere l'opportunità di assistere ad eventuali cerimonie o riti, come il donga, combattimento rituale con i bastoni che i Surma del clan Suri praticano principalmente dopo la stagione delle piogge, a cui partecipano due o più duellanti con lo scopo di dimostrare il proprio valore alle ragazze nubili.
Il duello si svolge in un campo pianeggiante chiamato “saghinè” e ogni duellante è sostenuto da 20 a 30 persone che partecipano alla prova di forza.
Sistemazione in tenda al campo nei pressi del villaggio di Tulgit il 4° giorno e nei pressi del villaggio di Kibish il 5° giorno per le cene ed i pernottamenti.
Pensione completa con pranzo al sacco.

6° Giorno: VILLAGGI NYANGATOM
Dopo colazione si prosegue verso i villaggi dei Nyangatom, etnia appartenente al gruppo linguistico nilo-sahariano insediati poco più a sud dell’Omo National Park.
Come i vicini Topossa del Sudan, si ritiene provengano dall’odierno nord-est dell’Uganda.
Questi due popoli, pur vivendo in territori di due nazioni diverse, hanno mantenuto stretti rapporti di amicizia.
Sono pastori e agricoltori, coltivano sorgo e mais, praticano l’allevamento del bestiame e la pesca.
Alcuni Nyangatom sono esperti nella raccolta del miele e nella caccia agli animali selvatici.
Sistemazione in tenda al campo nei pressi di un villaggio per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

7° Giorno: VILLAGGI KARO E GENTI HAMER - TURMI
Dopo colazione si lasceranno i territori a Ovest dell'Omo river, attraversando il ponte sul fiume per dirigersi ad Est, nelle terre dei Karo per visitare i loro villaggi.
Dal villaggio di Kortcho ne si potrà cogliere un'ampia panoramica lungo il corso del fiume.
I Karo ne coltivano le sponde con l’abbassarsi del livello delle acque.
L’ornamento più vistoso delle donne è rappresentato dall’intreccio di numerose collane costruite con i materiali più disparati, gli uomini si dipingono il corpo con linee bianche di cenere ed impugnano la lancia, fedeli all’antico rituale di preparazione alla caccia o alla guerra.
Tappa successiva Turmi, una manciata di capanne che rappresentano il capoluogo degli Hamer.
Quello degli Hamer è uno dei gruppi più curati dal punto di vista estetico.
Le donne usano acconciarsi i capelli in deliziosi caschetti ottenuti arricciando le ciocche con argilla mescolata a burro o grasso di animale, portano collane di conchiglie cauri e indossano un tipico gonnellino in cuoio orlato con borchie metalliche ed anelli di ferro.
L’ornamento caratteristico delle donne da sposare consiste in una visiera metallica detta “kallè”, le donne sposate si distinguono invece per il massiccio collare in ferro.
Sistemazione in lodge per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

8° Giorno: TURMI - MERCATO DI DIMEKA - TERRE DEI KONSO E DEI BORANA – YABELO
Dopo colazione visita del mercato settimanale di Dimeka, che ha luogo il sabato, pittoresco luogo di incontro di Hamer, Karo e Dassanech.
Passando attraverso il territorio dei Konso scenderete a Yabelo, dove il fiume Sagan segna il confine tra i Konso e i Borana, popolo di allevatori appartenenti al grande clan degli Oromo.
Insediati in un ambiente collinare e pietroso, sedentari, i Konso hanno villaggi delimitati da muri di pietra a secco, gli stessi che delimitano e sostengono i complicati terrazzamenti agricoli.
Tempo permettendo, si effetterà una sosta presso uno dei villaggi.
Arrivo e sistemazione in motel a Yabelo per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

9° Giorno: YABELO - MOYALE - MARSABIT
Dopo colazione, se il tempo a disposizione lo consente, escursione al cratere di El Sod, nella cui profondità si è formato un lago.
Qui i Borana si dedicano alla raccolta del sale, immersi nell’acqua, facendo uso di lunghe pertiche.
Il viaggio prosegue tagliando decisamente in direzione Sud, attraversando a Moyale la frontiera con il Kenya e proseguendo ormai in pieno territorio kenyota sino a Marsabit.
Sistemazione in hotel per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

10° Giorno: MARSABIT - KALACHA
Dopo colazione si procede attraverso il deserto di Chalbi in direzione dell'oasi di Kalacha, con sosta lungo il percorso al cratere di Gof Redo.
Il percorso offre belle panoramiche e non è infrequente incontrare lungo la strada pastori di etnia Gabbra e Borana che portano all’oasi le loro capre e i cammelli alla ricerca di acqua e pascoli.
Sistemazione in tenda al campo per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

11° Giorno: KALACHA - SIBILOI
Dopo colazione, partenza per il Sibiloi National Park, via North Horr, attraversando parte del deserto di Chalbi.
Il parco di Sibiloi fu istituito principalmente per proteggere i siti fossiliferi di Koobi Fora, tra i più importanti del mondo per lo studio dell'evoluzione umana.
Affacciato sulle acque color giada del lago Turkana, l'arido territorio di Sibiloi ospita zebre, orici e rare specie di antilopi.
Le sponde del lago, ricchissime di avifauna, servono come luogo di riproduzione per i coccodrilli e le tartarughe acquatiche.
La zona è frequentata da nomadi Rendille e Borana.
Sistemazione in tenda al campo per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

12° Giorno: SIBILOI - LOYANGALANI (LAGO TURKANA)
Dopo colazione proseguirete per il lago Turkana.
Lungo 240 e largo 55Km, tutto attorno non c’è altro che deserto: di lava, di pietra e di sabbia ma comunque deserto.
Un clima caldissimo e il vento sono una presenza costante.
L'umidità relativa non supera il 40% nell'arco dell'anno.
Il fiume Omo è l'unico immissario perenne del lago Turkana che è privo di emissari, il livello delle sue acque è mantenuto più o meno costante dalla fortissima evaporazione dovuta al sole e al vento.
Quarto per volume in Africa, il Turkana sarebbe, secondo alcuni studi recenti, a rischio prosciugamento in seguito alla costruzione di una grande diga idroelettrica (Gibe 3), i cui lavori sono stati affidati ad un'impresa italiana, e a causa dei progetti di irrigazione espansiva lungo il fiume Omo portati avanti dal governo etiope.
Le tracce che conducono da Sibiloi a Loyangalani seguono in linea di massima le sue sponde, tra fiumi secchi e pietraie, segnate dalle alture isolate di Moiti e Porr.
A Moiti si segnala la presenza di ippopotami e colonie di coccodrilli, alcuni di dimensioni eccezionali (nel lago se ne contano circa 30.000). L'oasi di Loyangalani, al centro di un ambiente arido e desolato, vanta le uniche sorgenti d'acqua dolce permanenti della regione.
Di fronte sorge la misteriosa South Island, con i suoi vulcani ancora attivi e completamente disabitata in quanto si crede popolata da demoni.
Sistemazione nel locale resort per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

13° Giorno: LOYANGALLANI E LE RIVE DEL LAGO TURKANA
Colazione in hotel.
Giornata dedicata ad escursioni nei dintorni dell'oasi e di El Molo Bay, dove vive una piccola comunità di pescatori autoctoni, vagamente imparentati con i nomadi Samburu, etnia dominante nella zona.
I pescatori El Molo navigano su piccole imbarcazioni, simili a zattere, indifferenti alla presenza dei coccodrilli.
Potrete osservare le usanze di questa etnia ed effettuare un’escursione in barca per ammirare la maestosità del lago nella luce del tramonto.
Nelle vicinanze si trova la bella oasi di Lardabach, circondata da un grande palmeto: presso il laghetto di Lardabach, abitato da un paio di coccodrilli, furono girate le riprese del film “I Monti della Luna”.
Se c'è ancora tempo a disposizione è possibile effettuare un'escursione a piedi alle sorgenti di Mawakwaten (un'ora di cammino da Loyangalani): i praticelli verdi tra le pietraie laviche sono frequentati dai nomadi Turkana e dalle loro mandrie.
Sistemazione nel locale resort per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

14° Giorno: LOYANGALANI - MARALAL
Dopo colazione partenza di buon mattino per Maralal, capoluogo del distretto Samburu.
Tappa lunga e faticosa, che dopo aver costeggiato la sponda Sud del lago Turkana con viste spettacolari sul paesaggio circostante, risale la scarpata della Rift Valley.
Mano a mano che si procede l'ambiente si fa meno desertico, fino a raggiungere la bella foresta di acacie di South Horr, ai piedi del monte Nyiro, luogo sacro per i Samburu.
Una fitta foresta montana, popolata da bufali, leoni ed elefanti, annuncia la discesa verso Maralal.
Sistemazione in ecolodge per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

15° Giorno: MARALAL - LAGO BARINGO
Dopo colazione partenza per il lago Baringo, percorrendo la dorsale Est della Rift Valley in un ambiente di savana e boscaglia aperta.
Nella zona è facile incontrare gruppi di pastori Pokot e Samburu con le loro mandrie.
Prima dell'arrivo a Baringo la scarpata del Rift precipita a valle in una serie di ripidi tornanti, che offrono panorami spettacolari sul lago e la vallata circostante.
Il lago Baringo, tra i pochi specchi d'acqua dolce della Rift Valley, ospita una nutrita colonia di ippopotami che al calar del sole vengono a pascolare sulle sue sponde.
Il luogo, ricchissimo di avifauna, è un vero paradiso del birdwatching (470 specie censite di uccelli).
Possibilità di escursioni in barca sul lago.
Sistemazione in resort per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

16° Giorno: LAGO BARINGO - LAGO NAKURU NATIONAL PARK
Dopo colazione il viaggio prosegue verso il lago Nakuru, perla dell'omonimo parco nazionale, con gli enormi stormi di fenicotteri e popolato da grandi mandrie di ungulati e da grossi felini (è uno dei pochi luoghi in Kenya dove avvistare un leopardo è una possibilità concreta).
Sistemazione in lodge per la cena ed il pernottamento.
Pensione completa con pranzo al sacco.

17° Giorno: NAKURU NATIONAL PARK – NAIROBI
Dopo colazione partenza per Nairobi, percorrendo una buona strada asfaltata che segue il bordo della Rift Valley offrendo scorci di rara bellezza, tra foreste di pini e villaggi montani.
Arrivo nella capitale del Kenya e trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia con partenza in prima serata, via Addis Abeba.
Cena e pernottamento a bordo.

18° Giorno: ITALIA
Arrivo a Roma al mattino presto e fine dei nostri servizi.

NOTA BENE: L’itinerario comporta lunghi percorsi giornalieri su strade asfaltate e su piste dissestate, con tratti molto disagevoli e faticosi, che possono richiedere anche molte ore per percorrere brevi distanze.
Si viaggia spesso in regioni isolate, al di fuori di qualsiasi rotta turistica, poche pertanto le alternative in fatto di sistemazioni che richiedono un buon spirito di adattamento e sconsigliano questo itinerario alle persone inclini al comfort.

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Prezzi: I prezzi indicati sono espressi in euro e si intendono per persona in camera doppia, se non diversamente specificato.
Il costo del pacchetto INCLUDE il passaggio aereo internazionale per raggiungere l’Etiopia da e per Roma, possibili avvicinamenti da altri aeroporti italiani (con supplemento).

Viaggio di gruppo in lingua italiana con minimo 12 partecipanti 

LA QUOTA COMPRENDE:
- Voli di linea intercontinentale in classe economica in partenza da Roma Fiumicino
- Franchigia bagaglio prevista dalla compagnia aerea
- Tutti i trasferimenti in Etiopia con vetture fuoristrada
- Trattamento di pensione completa (bevande escluse)
- Guida locale parlante inglese
- Assistenza di un accompagnatore dall’Italia per i gruppi a partire da 12 partecipanti
- Ingressi, visite, attività ed escursioni come menzionato in programma

LA QUOTA NON COMPRENDE:
- Tasse aeroportuali circa 290€ a persona (da riconfermarsi al momento della prenotazione)
- Quota di iscrizione e gestione pratica 70€ a persona
- Assicurazione annullamento/medico/bagaglio e ritardo volo 76€
- Pasti e bevande non menzionati
- Visto d’ingresso per l'Etiopia di 50$ a persona ottenibile direttamente all’arrivo in aeroporto
- Visto d’ingresso per il Kenya di 50$ a persona da pagarsi in loco
- Escursioni facoltative
- Mance, facchinaggi ed extra di genere personale
- Tutto quanto non indicato alla voce "La Quota Comprende"

ATTENZIONE: le quote di partecipazione sono calcolate utilizzando una “tariffa aerea speciale” in classe economica.
In fase di prenotazione, se non ci fosse disponibilità nella classe speciale, le quotazioni potrebbero subire delle variazioni di prezzo.


CAMBIO APPLICATO: 1 USD = 0,925 EUR

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Appunti di Viaggio

ETIOPIA
Considerata come una delle culle dell’umanità l’Etiopia affascina i viaggiatori da secoli. 
La sua storia, che risale al leggendario incontro tra il re Salomone e la regina di Saba, è quella di un popolo che non è mai stato colonizzato.

Capitale: Addis Abeba
Popolazione: 60.000.000 circa 
Superficie: 1.127.127 km²
Fuso orario: + 2h rispetto all'Italia; + 1h quando in Italia vige l'ora legale
Lingue: amarico, oromo, tigrino e vari dialetti locali. Diffusi l'inglese e l'italiano, soprattutto nei centri urbani. 
Religioni: cristianesimo ortodosso, islam, cattolica (in minoranza).
Moneta: Birr (ETB)
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 00251

CLIMA
Priva di sbocchi al mare, l'Etiopia si estende nella parte orientale del continente africano (Corno d'Africa), tra l'Equatore e il Tropico del Cancro. Paese morfologicamente vario presenta caratteristiche climatiche differenti a seconda delle regioni. 
Nella parte dell'Etiopia del Nord le condizioni climatiche sono nettamente determinate dall'altitudine. L'altopiano, con un’altitudine media di 2/3000 metri, gode dunque di un clima ideale. Due le stagioni individuabili, quella più piovosa da giugno a settembre e la stagione secca da ottobre a maggio. Una stagione detta delle piccole piogge si colloca normalmente tra marzo e aprile.
Il tour è possibile in qualunque periodo dell'anno.


Alteterre centrali e settentrionali
L’altopiano etiopico è il principale elemento da considerare nell’analisi del clima del Paese: esso occupa tutta l’area centro-occidentale dell’Etiopia, con un’altezza di 2/3000 metri sul livello del mare, superando con diverse cime i 4000 metri. Sull’altopiano piove in estate, da giugno a settembre. Di solito si tratta di intensi temporali che si manifestano la sera e di notte. In questo periodo il paesaggio è verdissimo, ma le piste diventano difficilmente praticabili.
Questo è anche il momento migliore per osservare le cascate del Nilo Azzurro, che offrono il loro spettacolo più suggestivo. A metà agosto le piogge iniziano a diradarsi per poi calare in settembre.
Da ottobre a marzo il tempo è generalmente stabile e sereno. Sino a metà novembre l’altopiano etiopico è ancora tutto verde, da metà novembre iniziano a predominare i colori del giallo e dell’ocra. Nell'inverno su tutta l'Etiopia spirano i freschi ed asciutti Alisei di Nord-Est e sul massiccio del Simien le notti possono essere anche molto fredde. Verso la fine di marzo possono manifestarsi precipitazioni saltuarie (cosiddette “piccole piogge”), aprile e maggio sono i mesi più caldi. Addis Abeba, situata al centro dell’altopiano ad un’altitudine di 2400 metri, ha un clima ideale, con temperature gradevoli di giorno e fresche la notte.  
Tour possibili durante tutto il corso dell'anno.


Dire Dawa e Harar
A Dire Dawa ed Harar, nella parte centro-orientale del Paese, il clima è influenzato dall'Oceano Indiano, le temperature sono più elevate che sull’altopiano anche a parità di altitudine. L’inverno è secco.
Tour possibili durante tutto il periodo dell'anno.

Dancalia
Il territorio compreso tra l’Acrocoro etiopico a ovest e il Mar Rosso a est è una depressione con clima tropicale arido e precipitazioni annue molto basse (fino a 50 mm annui). Le temperature medie annuali si aggirano sui 34°C e possono raggiungere punte massime di 50°C. 
Il periodo meno caldo e ideale per visitare questa zona va da ottobre ad aprile.

Dall’altopiano centrale verso sud: i laghi della Rift Valley e la Valle dell’Omo
L’altopiano centrale è spaccato a metà dalla Rift Valley, immenso corridoio che si sviluppa per quasi 5000 chilometri dalla Siria al Mozambico, tagliando l’Etiopia in diagonale da nord-est a sud-ovest. Siamo a sud di Addis Abeba, una zona ricca di laghi, vegetazione e fauna. Nella Valle dell’Omo l’altitudine più bassa e la latitudine più meridionale fanno sì che le temperature siano più elevate, il clima è tropicale secco. 
Il periodo più indicato per il viaggio va da luglio a marzo: le zone montuose della Rift Valley presentano un clima simile a quello degli altopiani del nord, mite e fresco; scendendo verso sud, il clima diventa caldo e secco.
E' possibile organizzare comunque il tour durante tutto il periodo dell'anno.

Le informazioni sul clima qui fornite si basano sui dati registrati pubblicati dai servizi meteorologici. La maggior parte degli scienziati e gli organismi preposti agli studi sul clima sono concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici sul nostro pianeta sono una realtà che ha ripercussioni sui normali andamenti stagionali con riguardo alle temperature, alla durata e al regime delle precipitazioni.


INFORMAZIONI UTILI


Passaporti e visti: Necessario passaporto con validità superiore ai 6 mesi. Controllare che ci siano almeno 2 o meglio 3 pagine in bianco disponibili per eventuali visti. L'Etiopia richiede il visto obbligatorio, ottenibile all'aeroporto di Addis Abeba, (possibilità non è estesa ai cittadini italiani nati in Eritrea.) Il costo di un visto d’ingresso della durata di un mese è di circa 50$.

Certificati sanitari: Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è raccomandato; è invece obbligatorio per i viaggiatori provenienti dai Paesi a rischio di trasmissione della malattia.
E' consigliata la profilassi antimalarica e ad ogni modo invitiamo i gentili viaggiatori a voler consultare prima della partenza l'ufficio dell'Asl o di vaccinazione internazionale.

Valuta e formalità doganali: La moneta etiope è il birr, 1€ = 24,1411 Birr ETB (aggiornato al 12/03/2017).
Le valute importate vanno dichiarate all'ingresso nel Paese. All'uscita può essere richiesto di esibire la documentazione attestante la regolarità dei cambi (ricevute bancarie).

Abbigliamento: E' consigliabile portare con sé capi leggeri per il giorno, più pesanti (felpa o maglione) per la sera specialmente nelle regioni dell'altopiano. Utili un buon paio di scarpe chiuse per camminare, occhiali da sole, cappello di tela, crema protettiva. Per la visita delle chiese (senza scarpe) è consigliato un paio di calze.

Consigli utili: Si consiglia di premunirsi di pellicole fotografiche/memory card prima della partenza essendo talvolta difficile trovarle in loco ed essendo i prezzi certamente più elevati. E' consigliabile trasportarle nel bagaglio a mano per evitarne il deterioramento a causa delle apparecchiature di controllo installate negli aeroporti. 
Consigliamo di portare con sé per il viaggio i farmaci più comuni. 

Acquisti: Oltre alle tipiche stoffe colorate, molto interessanti sono i prodotti dell'artigianato locale in osso, metallo, di cui soprattutto le croci etiopi nei vari stili secondo la provenienza. Cestini e recipienti in vimini; ceramiche, oggetti in argento e in legno intagliato come pettini, rosari, ciotole e coperture per bibbie.

Mance: E' consuetudine a termine d'ogni servizio riconoscere la mancia negli alberghi, nei ristoranti, ad autisti e guide.

Elettricità: La corrente elettrica è di 220 Volt, frequenza 50 Hertz. 
Consigliamo di  munirsi di una spina universale. In Etiopia sono in uso due tipologie di prese di corrente. In alcuni alberghi la corrente può essere sospesa di notte.

Raccomandazioni importanti: I Signori partecipanti sono pregati di non lasciare mai incustoditi oggetti di valore e apparecchiature fotografiche sia negli alberghi sia nei mezzi usati per le escursioni o per i trasferimenti.
Sono previste pene molto severe per il possesso, l'uso e il traffico di stupefacenti. 
E' proibito fotografare edifici del governo e alcuni edifici pubblici, per ulteriori informazioni è bene chiedere alle guide o alla polizia. 
Rischio di bombe e mine lungo i confini con la Somalia e l'Eritrea.
E' preferibile evitare di indossare gioielli di valore per la strada ed è meglio non circolare con grosse somme di denaro.

Collegamenti telefonici: La rete cellulare, che copre la capitale e le zone adiacenti (su un'area di 50 km) nonché i principali centri urbani, è in fase di ampliamento. E' possibile comunicare anche tramite alcuni operatori italiani anche se spesso il servizio è interrotto. All'aeroporto e nei principali hotel della città è solitamente possibile prendere delle schede prepagate.
Per telefonare in Italia comporre il prefisso internazionale 0039 seguito dal prefisso della città (con lo zero) e dal numero dell'abbonato. 
Per telefonare dall'Italia comporre il prefisso internazionale 00251 seguito dal prefisso della città (senza lo zero) e dal numero dell'abbonato.

Accesso ad internet: 
Nei principali centri si trovano degli internet point, che si stanno sempre più diffondendo. La connessione è in genere lenta.

E' utile sapere: In Etiopia la rete alberghiera, fuori da Addis Abeba, è carente in termini di disponibilità e soprattutto di servizio.
Saranno da noi utilizzati i migliori alberghi disponibili.
Anche le strade non sono sempre in buono stato, alcuni percorsi impegnano l'intera giornata e possono risultare faticosi poiché si snodano su strade talvolta sterrate, talvolta in corso di rifacimento, che non consentono velocità elevate. Il governo etiope è impegnato in un vasto programma di ammodernamento delle infrastrutture inclusa la rete stradale.


Geografia: Situata nel corno d'Africa, l'Etiopia è uno dei 10 paesi più grandi d'Africa. Confina a nord-est con l'Eritrea e il Gibuti, a est e a sud-est con la Somalia, a sud con il Kenya e a ovest con il Sudan. Il paesaggio etiopico è dominato da un altipiano di origine vulcanica con un'altitudine media di circa 2000 Mt e alcune montagne che superano anche i 4000 Mt. La Rift Valley la attraversa in diagonale e numerosi fiumi solcano questo splendido paese africano. Nessun paese africano ha un ambiente così vario.

Governo: L'Etiopia è una Repubblica federale democratica. Il Paese è costituito da nove Stati-regioni. Il presidente è il capo dello Stato.

Vaccinazioni: 
Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. 
Il rischio malaria esiste al di sotto dei 2.000 metri. La profilassi antimalarica è consigliata soprattutto quando ci si rechi in Dancalia o nelle regioni del Sud. La vaccinazione antitetanica, che ha validità 10 anni, è sempre consigliata. Per ogni esigenza di carattere sanitario consigliamo comunque di consultare il Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Maggiori informazioni possono anche essere reperite consultando il sito del Ministero della Salute www.ministerosalute.it
E' richiesta la vaccinazione contro la febbre gialla per tutti i viaggiatori provenienti da zone infette.

Cucina: I piatti tipici della cucina locale sono principalmente a base di carne, soprattutto il manzo e il montone, e sono molto speziati. Il pesce tipico è il tilapia, il persico del Nilo, il pesce gatto, cotto o essiccato. Il pesce del Mar Rosso viene consumato abitualmente nelle zone costiere. Il pane "Injera" a base di miglio e simile ad una cialda accompagna le varie portate tipiche tra cui annoveriamo il "Wot", un piatto a base di peperoncino con vari ingredienti (verdure, carne, pollo), il "Doro wet" il piatto più popolare, il "Kotcho", una focaccia popolare fatta dello stelo e della radice di "ensete". Nella regione di Harar c'è un altro pane simile a una cialda a base di miglio, il "biddena". Una delle migliori specialità Harari è il "Kwalima", una salsiccia di manzo. La bevanda più popolare della regione è l' "hojja", una specie di tè ricavato dalle foglie secche della pianta del caffè e servito con latte e sale. Nel tradizionale pasto etiopico è possibile bere il "tej" un tipo di idromele o vino di miele oppure una birra locale chiamata "tella". Un buon pasto etiope deve di regola concludersi con il tradizionale rito del caffè.

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1 Commenti
ali-bian-che

alle ore 3:29 del 18 agosto

5.0/5.0

Buonasera, credevo di aver già inviato il mio commento, comunque posso ripeterlo. Il viaggio è stato molto interessante, i luoghi visitati mi hanno colpito profondamente, sia per gli aspetti naturalistici che umani. I lodges tutti molto belli (specialmente quello sul lago Naivasha) con personale gentile e disponibile. Il cibo buono molto vario ed abbondante (ho preso due chili). Non è certo un viaggio riposante a causa delle alzate mattiniere e i lunghi spostamenti in fuoristrada, ma ne vale assolutamente la pena. Come già esposto ad Eleonora, alcune difficoltà le ho avute con la guida/autista, proprio per questo doppio ruolo, che ha evidenziato la sua bravura e preparazione come autista, ma qualche carenza come guida (parlava un italiano stentato e si è dimostrato poco attento alle esigenze dei partecipanti, d'altra parte non poteva dividersi in due).

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